SIDEWAYS - IN VIAGGIO CON JACK
Regia: Alexander Payne
Cast: Paul Giamatti (Miles), Thomas Haden-Church (Jack), Virginia Madsen (Maya), Sandra Oh (Stephanie)
Trama: In questa inebriante e intelligente commedia, nominata a 5 Academy Awards®, Alexander Payne,
regista di uno dei film meglio recensiti dell'anno, esplora non solo alti e bassi di quel viaggio che è la vita, ma ce ne descrive anche gli imprevisti. Una vacanza tra i vigneti della California
Centrale prende una piega inaspettata quando Miles e Jack, due amici trentenni non cresciuti, tra una degustazione e l'altra raggiungono la maturità. In una buffa cornice, la male assortita ma
divertente coppia si ritroverà presto ad affogare nel vino e... nelle donne!
MILES RAYMOND: Cazzo. Sì?
OPERAIO: Miles, puoi spostare la macchina?
MILES: Perché?
OPERAIO: Perché il furgone degli operai non ci passa. Hai parcheggiato male.
MILES: Sì. D'accordo. Un momento. Scusate. Scusate, ragazzi. Scusate. Ah! Sono uno stronzo! Sì, sì, lo... lo... lo so, ho detto che sarei stato da te a mezzogiorno, ma... stanno facendo de... dei
lavori al tetto della casa, e... e ti assicuro è un vero incubo, e... e... ho dovuto sbrigare un... un casino di cose, stamattina, ma sto... sto arrivando. Sto uscendo di casa in questo momento.
Ciao, Simon.
SIMON: Ciao, Miles.
MILES: Espresso triplo.
SIMON: Al banco?
MILES: Ah, no, sono in ritardo, lo porto via. E il New York Times, per favore, e un croissant agli spinaci.
SIMON: Bene.
MILES: Grazie.
MRS ERGANIAN: Ah, buongiorno.
MILES: Buongiorno, signora Erganian. Come sta?
MRS ERGANIAN: Entri, si accomodi.
MILES: Grazie mille. Jack è ancora qui?
MRS ERGANIAN: Sì, è di là.
MILES: Grazie, perfetto.
MRS ERGANIAN: Guardate un po' chi c'è?
MILES: Salve a tutti...
MIKE ERGANIAN: Oh, Miles.
MILES: ... scusate.
JACK LOPATE: Eh! Ce l'hai fatta, finalmente.
MILES: Ciao.
JACK: Più veloce di Speedy Gonzales!
MILES: Ehilà.
MRS ERGANIAN: Ah, lei ricorda i miei figli, Alex e Helen?
MILES: Sì, ciao, come stai?
HELEN ERGANIAN: Ciao.
MIKE: Pensavamo che aveva sbagliato strada.
MILES: Ah...
MIKE: La facevamo a Tijuana, bloccato alla frontiera.
MILES: Sì, sì, sì, sì. Ho dovuto corrompere la polizia.
MIKE: Oh, certo.
CHRISTINE ERGANIAN: Ciao, Miles.
MILES: Ciao, Christine, come stai? L'autostrada era una cosa pazzesca. Incredibile.
MIKE: Oh, certo.
MILES: A passo d'uomo tutto il tempo. Mi sa che tutti hanno anticipato il weekend.
MIKE: Ah, sì.
MILES: Certo, mi sono mosso un po' tardi, ma dovevo proprio...
CHRISTINE: Ce l'hai fatta, comunque.
MILES: Sì.
MRS ERGANIAN: Christine, chiedigli un parere sulla torta.
CHRISTINE: Ottima idea. Vieni con me.
MILES: Quale torta?
JACK: Eh... Tesoro, non c'è tempo, dobbiamo andare...
MIKE: Sì, vai.
CHRISTINE: Ci vorrà un attimo.
MRS ERGANIAN: Sì, certo.
JACK: Okay.
MRS ERGANIAN: Jack ci ha detto che le pubblicano un libro. Complimenti.
MILES: Ah...
MIKE: Sì, complimenti.
MILES: Sì, beh, non è ancora tutto definito, in realtà, ma sono molto interessati, e... le premesse sono buone.
MRS ERGANIAN: Il tuo amico è modesto.
JACK: Oh, avanti, Miles, sbottonati, non fare il modesto. Mi fai passare per bugiardo.
MIKE: Che genere di libro ha scritto? Saggistica?
MILES: Ah, no, è un romanzo. Narrativa.
MRS ERGANIAN: Oh!
MILES: Sì, anche se in effetti c'è dentro un po' della mia vita. Quindi si può dire che, tecnicamente, è in parte autobiografico.
MIKE: Bene.
MILES: Sì.
MIKE: Mi piacciono le biografie. C'è un casino di cose da sapere sulle persone. Perché leggere storie che qualcuno si è inventato? Perdi solo tempo.
MILES: Hm. Concetto interessante. Sì.
CHRISTINE: Allora, quale preferisci?
MILES: Oh, sono tutt'e due ottime, ma, ecco... se fossi costretto a scegliere andrei sul cioccolato.
JACK: Che vi avevo detto?
MIKE: Ciao ciao.
JACK: Ciao.
MRS ERGANIAN: Andate piano.
MILES: Ciao.
JACK: Ciao. Ma dove cazzo eri, Miles? Eh? Stavo crepando lì dentro. Saremmo dovuti essere in viaggio già da due ore.
MILES: Ho beccato un gran traffico.
JACK: Ma smettila! Tu ieri sera ti sei sbronzato.
MILES: E va bene, sì, ieri sono stato a una degustazione. Ma volevo prendere qualcosa di buono per la gita. Guarda un po' nella scatola. Si può sapere perché gli hai detto che mi pubblicavano il
romanzo?
JACK: Beh, hai detto che era tutto confermato.
MILES: Non è vero. No, no, io ho solo detto che ha riscosso interesse alla Conundrum.
JACK: Sì, alla Conundrum.
MILES: Esattamente. E che un redattore l'ha sottoposto a uno dei suoi capi.
JACK: A me sembra positivo. Io dico che è fatta.
MILES: No. È molto improbabile, credimi. E tra l'altro, è soltanto una piccola casa editrice, la Conundrum. Quindi io non... non voglio farmi illusioni, hai capito? Ho smesso di preoccuparmi. Che
vadano al diavolo, io ho smesso di preoccuparmi.
JACK: Sì, ma vedrai, Miles, che stavolta andrà in porto, me lo sento. Questa è la volta buona. Chiaro? Sono molto fiero di te.
MILES: No, non aprirlo adesso. No, no, no, no, è caldo, Jack.
JACK: Perché?
MILES: Quello... quello è un Byron del '92.
JACK: Sì.
MILES: È... è molto raro. Lo conservo da anni.
JACK: E va bene, non lo apro.
MILES: Ti prego, non aprirlo!
JACK: Non lo apro...
MILES: No! Jack! Ce ne siamo giocata la metà!
JACK: Eh, sta' buono, okay? Dobbiamo brindare a una grande settimana. Avanti.
MILES: Sì. Sarà splendida. Nonostante il tuo crasso comportamento, sono felice che stiamo un po' insieme.
JACK: Sì. Anch'io.
MILES: Giuro. Aspettavo quest'occasione da molto tempo. Credevo che non saremmo mai partiti.
JACK: Buono! Eccezionale!
MILES: 100% Pinot Nero. Da un solo vigneto, adesso non lo producono più.
JACK: Pinot Nero?
MILES: Hm-hm.
JACK: E perché è bianco?
MILES: Oh, Cristo! Non fare domande del genere nelle aziende dove andiamo, o ti prenderanno per un coglione.
JACK: E tu spiegami.
MILES: Il colore dei vini rossi è dato dalle bucce. Questo, invece, è vino fiore, fermentato senza contatto con le bucce... L'hai letta poi l'ultima stesura?
JACK: Oh, sì. Sì.
MILES: E?
JACK: È grande. Ho trovato... diversi miglioramenti. È più compatto, mi sembra... più congelato, oserei dire.
MILES: Hm-hm. Che ne pensi del nuovo finale? Ti piace?
JACK: Oh, sì. Il nuovo finale è parecchio superiore a quello vecchio. Parecchio.
MILES: Non c'è un nuovo finale. Pagina 751, è identica a prima.
JACK: Beh, forse mi è sembrato nuovo perché tutto quello che viene prima è diverso.
MILES: Sì, sarà per quello.
JACK: Oh! Perché usciamo?
MILES: Ehm... Facciamo una piccola sosta.
JACK: Per fare che?
MILES: Vorrei dare un salutino a mia madre.
JACK: Tua madre?
MILES: Senti, domani è il suo compleanno. E non mi sembra giusto che passo di qui e non mi fermo.
JACK: Va bene...
MILES: Ci vorrà un attimo. È a due passi.
JACK: Okay, non lo sapevo che era il suo compleanno.
MILES: Grazie.
JACK: Quanti anni fa?
MILES: Oh... Settanta e qualcosa. Ah... scusa, mi reggi questi un secondo? Grazie. Sorpresa!
JACK: Sorpresa! Buon compleanno!
MILES: Buon compleanno, mamma.
PHYLLIS RAYMOND: Oh, mio Dio! Non ci posso credere! Miles e Jack! Che bella sorpresa! Ah! Da quanto tempo è che non mi portavi dei fiori?
MILES: Buon compleanno, mamma.
JACK: Il pensiero è anche mio, veramente.
PHYLLIS: Un attore famoso che mi regala dei fiori per il compleanno!
JACK: Visto?
PHYLLIS: Oddio, non potrei essere più felice!
JACK: Certo.
PHYLLIS: Grazie! Grazie!
JACK: E champagne.
MILES: Un attore famoso che si sposa fra una settimana.
PHYLLIS: Oh, è vero. Che notizia straordinaria! Spero che quella ragazza si renda conto di quanto è fortunata a sposare niente di meno che Derek Summersby.
JACK: Dio mio, sta parlando di undici anni fa, signora Raymond.
PHYLLIS: Ma tu eri fantastico in quel personaggio.
JACK: Eh, eh, eh!
PHYLLIS: Come mai non sei diventato il più grande attore del mondo? Non è giusto! È un delitto. Oh, Miles, perché non mi hai avvertita che venivi in compagnia di un uomo così bello? Eh, eh! Guarda
come sono vestita. Corro subito a truccarmi, ecco.
JACK: Oh, ma sta benissimo così, signora.
PHYLLIS: Oh, piantala! Voi intanto mettetevi comodi. Avete fame?
MILES: Sì, io ho fame. Uno spuntino.
HISTORY CHANNEL: ... secondo i bollettini di guerra, i tedeschi contarono oltre un milione di vittime. Per far fronte alla situazione, Hitler ricorse alle sue ultime risorse umane.
JACK: È delizioso, signora Raymond, assolutamente delizioso.
PHYLLIS: Eh, sono solo degli avanzi.
JACK: E cos'è, pollo?
PHYLLIS: Avrei cucinato qualcosa di particolare se una certa persona mi avesse detto che una certa persona veniva a trovarmi e portava un amico così importante.
MILES: Era una sorpresa, mamma.
PHYLLIS: E avrei sicuramente potuto mettere delle lenzuola pulite all'altro letto e al divano. Dovete restare! Domani Wendy, Ron e i gemelli ci vengono a prendere alle 11:30 per andare a fare un
brunch allo Sheraton. Fanno un sacco di roba buona.
MILES: Hai parlato con Wendy?
PHYLLIS: Sì, adesso. Non sta più nella pelle! Anche i gemelli, sai?
MILES: No, no, ci scommetto, certo. Sì, beh, certo, però Jack ha un po' fretta di arrivare a... e... sì, sì, insomma, ma sì, certamente, vediamo come si mette.
PHYLLIS: Beh, fate un po' come vi pare. Pensavo che sarebbe stato carino riunire la famiglia per il mio compleanno.
MILES: Torno fra un attimo.
PHYLLIS: Visto che siete qui, non vi costa fermarvi qualche ora in più... E... e qual era quell'altra che avevi fatto? Quella in cui facevi jogging?
JACK: Ah, sì, quella era... "Smacchia e Sciacqua".
PHYLLIS: "Smacchia e Sciacqua", sì, ecco qual era.
JACK: Cavolo. Mi ricordo la ragazza che recitava con me. Una bomba.
PHYLLIS: Io mi ricordo solo di te che correvi, correvi!
JACK: Ah, ah, ah, ah!
PHYLLIS: Allora, quand'è il matrimonio?
MILES: Sabato prossimo, mamma, sabato. Te l'abbiamo detto.
JACK: E Miles è il mio testimone, signora. Il mio migliore amico.
PHYLLIS: Miles, e tu quand'è che ti risposi?
MILES: Ho appena divorziato, Phyllis.
JACK: Due anni fa, bello.
PHYLLIS: Tu, figlio mio, dovresti tornare a vivere con Victoria. Lei era perfetta per te. Era la donna giusta per te, e... e così bella, così intelligente. Jack, tu la conosci, vero?
JACK: Sì, la conosco bene... Io la vedo ancora.
PHYLLIS: Sono preoccupata per te, Miles. Hai bisogno di soldi?
MILES: Jack. Jack. Jack, andiamo. Jack, no, no, Si sveglia.
JACK: Cavolo! È troppo presto per uno spettacolo simile.
MILES: Oh, ma dai! È una ragazzina, Jack. E poi figuriamoci se è attratta da due come noi.
JACK: Hm... Parla per te, Miles. Io ho sempre ragazze che mi guardano, di tutte le età. E anche ragazzi.
MILES: Beh, non ne vale la pena. Il prezzo è troppo alto. Non è mai gratis.
JACK: Tu hai bisogno di scopare.
MILES: Ah, ah!
JACK: Ho deciso: sarà il mio regalo per il testimone. Ti faccio scopare.
MILES: Splendido.
JACK: Non ti regalerò un temperino, un buono acquisti o cazzate del genere.
MILES: Io preferisco un temperino.
JACK: No. Sei ufficialmente depresso da circa due anni, ormai. E sei sempre stato uno negativo. Anche al college. E sei peggiorato. Ti stai buttando via... insegni letteratura a dei cazzoni delle
scuole medie quando invece dovrebbero leggere quello che scrivi. I tuoi libri.
MILES: Ci sto lavorando.
JACK: Non abbastanza.
MILES: Hm.
JACK: Ci vai ancora dall'analista?
MILES: Ci sono stato lunedì. Passo le sedute a sistemargli il computer.
JACK: Beh, io dico: fanculo la terapia. E cos'è che prendi? Lo Xanax?
MILES: E il Lexapro, sì.
JACK: E allora io dico fanculo anche a quelli. Tu devi far volare l'uccello, Miles.
MILES: Okay. Jack, Jack... questa settimana non è dedicata a me, ma è dedicata a te. Io voglio farti passare dei giorni bellissimi. Berremo tanto buon vino, giocheremo a golf, mangeremo dei
gustosissimi piatti, ci godremo il panorama e festeggeremo te, con stile, mon frère.
JACK: E qualcuno bacerà te e il tuo pisello.
MILES: Io farei così: prendiamo la Santa Rosa Road e ci fermiamo subito da Sanford, va bene?
JACK: Per me va bene. Ho voglia di bere.
MILES: Producono eccellenti Pinot e Chardonnay. Una delle migliori aziende di Santa Barbara.
JACK: Credevo odiassi lo Chardonnay.
MILES: No, no, no, no, no. A me piacciono tutti i varietali, ma non mi piace il modo in cui manipolano lo Chardonnay in California. Troppo legno, fermentazioni malolattiche...
JACK: Ah!
MILES: Dunque, il motivo per cui questa zona è così adatta al Pinot Nero è che di notte arrivano le correnti d'aria fredda del Pacifico, che in pratica rinfrescano le bacche. Il Pinot Nero è un'uva
dalla buccia molto sottile. Non ama caldo e umidità costanti. È molto delicata. Ti faccio vedere come si fa. Per prima cosa alzi il bicchiere ed esamini il vino in controluce. Devi osservare colore e
limpidezza. E valutarli, okay?
JACK: Okay.
MILES: Ah... Denso, esile, fluido, viscoso. Okay?
JACK: Okay.
MILES: Bene. Ora inclinalo. Così facendo controlli la densità del colore quando si dirada verso l'unghia. Questo ti suggerisce che età ha il vino. E solitamente è più importante per i rossi.
Okay?
JACK: Okay.
MILES: Bene, infilaci il naso. Non essere timido. Infilaci tutto il naso, così. Hm... Degli agrumi... C'è un po' di fragola... Frutto della passione... E... ah, ci sento anche una flebile soupçon
come di... asparagi... e anche una certa sfumatura di sembra... sembra... formaggio olandese.
JACK: Cavolo!
MILES: Hm...
JACK: Fragole. Sì.
MILES: Sì.
JACK: Fragole.
MILES: Bene.
JACK: Il formaggio no.
MILES: Va beh... Posa il bicchiere, e gli fai prendere un po' d'aria. L'ossigenazione lo fa aprire. Dischiude gli aromi, i profumi. È molto importante. Annusa di nuovo. Fai così con tutti i
vini.
JACK: Cavolo! E quando si beve?
MILES: Ora.
JACK: Ah! Come lo giudichi, Miles?
MILES: Beh, di solito si comincia con vini di poche pretese, ma questo è proprio buono. È l'ultima annata, vero Chris?
CHRIS BURROUGHS: L'abbiamo messo in commercio da due mesi.
MILES: Complimenti.
CHRIS: A noi piace.
JACK: Dovresti lavorare in un'enoteca.
MILES: Eh, sì, sarebbe un'ottima idea. Hai una gomma in bocca?
JACK: Secondo te faccio uno sbaglio a sposare Christine?
MILES: Cosa?
JACK: Sto facendo la cosa giusta, Miles? Dimmi la verità. Tu ci sei passato.
MILES: Beh, senti, i... i... io credo che tu abbia aspettato per dei buoni motivi e che le abbia chiesto di sposarti per dei buoni motivi. Quindi secondo me è perfetto. È il momento. Certo, devi
tenere gli occhi aperti, questo è chiaro. Guarda me. Credevo di stare con Victoria per tutta la vita, e poi...
JACK: Il padre di Christine è deciso a farmi lavorare nella sua società immobiliare, e quindi mi sta insegnando il mestiere. È un successo, se pensi a quanto gli ci è voluto per accettare che non
sono armeno.
MILES: Hm-hm.
JACK: Per cui ci sto pensando. Ma non lo so... Mi sa tanto di nepotismo. Però Mike è grande. Ha un sacco di proprietà di alto livello.
MILES: E vuoi smettere di recitare?
JACK: No, niente affatto. No. È solo per avere un po' di stabilità. Potrò sempre infilarmi in uno spot o in un provino qua e là, tenermi nel giro in caso venga fuori qualcosa di veramente grosso. Eh,
diventiamo vecchi, amico mio. Cioè...
MILES: Hai ragione. Eh, eh, eh, eh! Ciao!
GARY: Miles!
MILES: Gary.
GARY: Da quanto tempo!
MILES: È un piacere vederti.
GARY: Quando esce il tuo romanzo? Ci siamo?
MILES: Oh, presto, presto. Gary, lui è il mio amico Jack. Si sposa tra una settimana.
GARY: Le mie condoglianze.
MILES: Che beviamo?
GARY: Ah, stasera abbiamo un sacco di bella roba.
MILES: Hm-hm.
GARY: C'è il nuovo Bien Nacido. Lo assaggi?
MILES: Absolutement. Loro producono un vino straordinario. Molto speciale. Grazie.
GARY: Allora, che ne dici?
MILES: Più chiuso del culo d'una suora, ma grande concentrazione e un bel frutto. Versane un paio.
JACK: Sì, è chiuso.
GARY: Ecco a voi, signori.
MILES: Grazie.
GARY: Vi lascio la bottiglia, e ben ritrovato.
JACK: Ehi, bello, ai miei ultimi giorni di libertà.
MILES: Saranno favolosi. A noi due.
JACK: Miles.
MILES: Hm?
JACK: Guarda un po' quella...
MILES: Oh, sì. È Maya.
JACK: La conosci?
MILES: Sì, certo, la conosco.
JACK: Tu conosci quella donna?
MILES: Sì. Jack, io mangio qui quando sono in zona. È praticamente il mio ufficio. E a volte bevo qualcosa con i dipendenti. Sì, Maya è favolosa. Lavora qui da... un anno, un anno e mezzo.
JACK: È una bomba pazzesca.
MILES: Sì, è vero, è carina. E sposata. Guarda il diamante.
JACK: Ah, quello non vuol dire un cazzo. Quando Christine lavorava al Sushi Roku, portava un anello per evitare che le palpassero il culo. Secondo te ha funzionato? Col cazzo. Se no come la
rimorchiavo?
MILES: Beh, lei è sposata con un professore di filosofia che insegna all'Università di Santa Barbara.
JACK: E perché la moglie di un professore fa la cameriera? Secondo me si sono divisi.
MILES: Jack, tu non sai niente di quella donna. Ora calmati. Pensa a mangiare.
MAYA: Ciao, Miles.
MILES: Oh! Ciao, Maya.
MAYA: Che piacere.
MILES: Come stai?
MAYA: Sto bene, sto bene. Ti trovo in forma. Sei dimagrito?
MILES: Ah! No, a dire il vero, ma grazie. Molta gente, eh?
MAYA: Domenica... Siete in giro a degustare?
MILES: Oh, è ovvio, è ovvio. Ah, il mio amico Jack. Jack, Maya.
JACK: Ciaia.
MAYA: Ciao. È un piacere rivederti.
MILES: Ah.
MAYA: Ci vediamo, Miles.
MILES: Al lavoro.
JACK: Che gran pezzo di femmina. Ed è chiaramente attratta da te. Che altro sai di lei?
MILES: È una grande esperta di vino.
JACK: Ah... Siamo sulla strada buona.
MILES: Adora il Pinot.
JACK: Perfetto.
MILES: Cazzo, fa la cameriera a Buellton, Jack. Scusa, come potrebbe mai funzionare?
JACK: Cazzone, perché pensi al lato negativo? È stata molto carina con te.
MILES: Lo fa pe... per le mance.
JACK: Sei cieco, ciccio. Cieco.
MILES: Ti consiglio anche la bistecca di struzzo. Li allevano in zona.
MAYA: Ciao, Gary. Highliner, grazie.
GARY: Sùbito.
JACK: Offriamo noi.
MILES: Sì, certo.
MAYA: Ciao, ragazzi.
JACK: Ciao.
MAYA: Dà fastidio?
MILES: No, no, no.
MAYA: Sicuro?
MILES: Figurati, fuma, fuma. Anzi, perché non ti unisci a noi?
MAYA: Certo. Come va il tuo libro, Miles? Era quasi finito, l'ultima volta che sei stato qua.
MILES: Ah. Ah, sì, l'ho finito.
MAYA: Grandioso. Wow!
JACK: E verrà pubblicato. Per questo siamo qui a festeggiare.
MAYA: Ma complimenti! È fantastico.
MILES: Oh, sì, sì.
MAYA: Auguri.
MILES: Grazie.
MAYA: Anche tu sei uno scrittore?
JACK: No, Maya, sono un attore.
MAYA: Davvero? E che roba fai?
JACK: Un sacco di TV. Sì. Ero un personaggio fisso in un paio di serie. Ma di recente ho fatto più che altro pubblicità.
Nazionali, però.
MAYA: Qualcosa di famoso?
JACK: E... forse avrai sentito la mia voce. "Da oggi il tasso di interesse è soltanto del 5,8%"! Ah, ah, ah, ah, ah!
MAYA: È incredibile. L'ho sentita ieri alla radio.
JACK: Quella è la mia voce.
MAYA: Non ci credo.
MILES: È vero.
JACK: Sì. "Consulta il medico prima di usare il prodotto. Effetti collaterali includono orticaria, perdita di appetito, bassa pressione. Se hai il diabete o hai problemi ai reni, sei morto,
stronzo"!
MAYA: Ah, ah, ah, ah! E che cosa fate questa sera?
MILES: Ah, siamo un po' a pezzi. Io credo che ce ne... ce ne torneremo al motel a collassare.
MAYA: Ah. Sì, del resto avete fatto un bel viaggio.
MILES: Hm.
MAYA: Dove siete?
MILES: Al Windmill.
JACK: Windmill. Ma come? Quella vuole divertirsi e tu le dici che torniamo in albergo a... a collassare? E che cazzo, Miles!
MILES: Ah, io sono stanco, Jack. Tu non sei stanco?
JACK: Le piaci, Miles. Si è accesa come un flipper quando ha saputo che ti pubblicheranno il romanzo.
MILES: Certo. E ora ho un'altra bugia da farmi perdonare. Grazie, Jack.
JACK: Cerco solo di procurarti un po' di movimento. E gradirei la tua collaborazione.
MILES: A me le cose sembravano diverse. Le hai fatto una corte spietata.
JACK: Qualcuno doveva pur parlare.
MILES: Sì.
JACK: E comunque, avevo ragione. Non è sposata.
MILES: E come lo sai?
JACK: Eh, niente diamante. Quando è venuta al bar, era sans diamante.
MILES: Ah!
JACK: Qual è il programma di oggi, Miles?
MILES: Ah. Bene. Ehm... Andiamo a nord, cominciamo il giro delle aziende,e poi scendiamo a ritroso, così che più beviamo più ci avviciniamo al motel. Qual è il problema? Che cos'hai?
JACK: Io voglio svuotarmi i testicoli in questo viaggio, capisci, Miles? E tu non mi romperai le palle con questa cazzo di depressione, e le tue ansie e le stronzate da sfigato pessimista.
MILES: Oh... Bene. Finalmente le carte in tavola.
JACK: Sì, esatto.
MILES: Oh!
JACK: E dico sul serio. Non rompermi il cazzo. Io mi farò una scopata prima del mio matrimonio che è sabato. Mi ricevi, Miles?
MILES: Certo, capo. Assolutamente. Forte e chiaro, ai tuoi ordini. In fondo è la tua festa, no? Perché allora non... ah, sì! Perché non vai tu da solo? Io me ne torno in treno.
JACK: No, Miles. Senti, questa è la nostra settimana di pazzia, e devi lasciarti andare anche tu. Può essere la nostra ultima chance. È la nostra settimana. E dobbiamo viverla insieme.
MESCITORE: Questo è il nostro Syrah.
MILES: Okay. Hm...
JACK: Sì? Ti piace?
MILES: Roba seria.
MESCITRICE: Due settimane a contatto con le bucce in una vasca scoperta.
MILES: È chiaro. Adesso mi spiego questo tannino.
MESCITRICE: Ah, sì, ma è giovane, con l'invecchiamento il tannino si ammorbidirà.
MILES: Certo, è ovvio.
MESCITRICE: Scusate un attimo.
MILES: Niente male.
JACK: Eh, eh, eh!
MILES: Vai, riempilo.
STEPHANIE: Questo è il nostro Chardonnay.
JACK: Ecco una che sa versare. Come ti chiami?
STEPHANIE: Stephanie.
JACK: Stephanie. Bello.
STEPHANIE: Che ne pensate?
MILES: Bevibile, ma non certo trascendentale.
JACK: A me piace. È ottimo. Legnoso.
STEPHANIE: Un Cabernet Franc. È solo da cinque anni che è in commercio. Sono poche qui le aziende che fanno un Cabernet Franc in purezza. Arriva dalle vigne di Santa Maria. E ha vinto la Medaglia
d'Argento al Paso Robles l'anno scorso.
MILES: Hm... Ti dico la verità: non mi aspetto mai grandi cose da un Cabernet Franc, e questo non fa eccezione. È proprio vuoto, molle, troppo maturo...
JACK: Non lo so, a me sembra ottimo. Allora, vivi da queste parti, Stephanie?
STEPHANIE: Sì, dalle parti di Los Alamos. E concordo con lei sul Cabernet.
JACK: Noi dormiamo a Buellton. Al Windmill.
STEPHANIE: Ah, sì?
JACK: Tu conosci per caso Maya? Lavora all'Hitching Post.
STEPHANIE: Certo, la conosco Maya.
JACK: Cazzo, davvero?
STEPHANIE: Molto bene.
JACK: Ieri abbiamo bevuto con lei. Miles la conosce.
MILES: Sì. Possiamo passare al Syrah, per favore?
STEPHANIE: Oh, qui si scalpita. Certo. E questo è il nostro Syrah.
JACK: Sei proprio una ragazza molto cattiva.
STEPHANIE: Lo so, mi dovrebbero sculacciare... Scusatemi. Okay. Il Syrah?
JACK: Ehi! Ehi! Apri il baule.
MILES: Ce l'hai tu hai le chiavi.
JACK: Davvero?
MILES: Sì.
JACK: Ah, sono in tasca. Ho combinato.
MILES: Cosa?
JACK: Sì. Ha telefonato a Maya, lei non lavora stasera. Usciamo con loro.
MILES: Come, con Maya?
JACK: Sì. È divorziata da un anno, ciccio. Hai visto Stephanie? Quella lì è un vero schianto.
MILES: Sì, è graziosa.
JACK: Graziosa? Quella è arrapante. E tu a momenti le dici che mi sposo? Ma dico, ma ce l'hai il cervello?
MILES: Bello, eh?
JACK: Sì, sì, bellissimo.
MILES: Io e Victoria amavamo questo posto. Una volta qui facemmo un picnic, e bevemmo un Opus One del '95 con salmone e carciofi, ma non ci importava. Ah, Victoria... La donna col miglior palato che
abbia mai conosciuto. Distingueva tutte le tipologie di vino italiano.
JACK: Miles, devo dirti una cosa.
MILES: Eh...
JACK: Victoria viene al matrimonio.
MILES: Sì, lo so, me l'hai detto. Non fa niente.
JACK: Sì, ma non ti ho detto tutto. Si è risposata.
MILES: Che ha fatto? Quando?
JACK: Circa un mese fa. Sei settimane.
MILES: Con quello là, il proprietario del ristorante?
JACK: Miles. Miles!
MILES: Vorrei andare a casa.
JACK: Miles, scendi dalla macchina.
MILES: Mi riaccompagni al motel, per favore? Se viene con lui al matrimonio?
JACK: Secondo te?
MILES: Perché diavolo non me l'hai detto prima, Jack?
JACK: Perché sapevo che ti saresti intrippato e non avremmo fatto questo viaggio. Poi ho pensato che era il posto giusto per dirtelo. Siamo qui per dimenticare queste cazzate. Dobbiamo
festeggiare.
MILES: Sarò un perfetto paria. Persona non grata. E saranno tutti quanti lì ad aspettare che mi ubriachi e faccia una piazzata.
JACK: No, no. No. Senti. Ho parlato con Victoria, okay? Lei è tranquilla. Sono tutti tranquilli.
MILES: Come dici? Avete parlato... Avete parlato di queste cose alle mie spalle?
JACK: Ma che fai? Torna qui. Miles! Torna qui. Dammi la bottiglia.
MILES: Vattene, Jack!
JACK: Andiamo!
MILES: Vattene!
JACK: Dammi la bottiglia!
MILES: No!
JACK: Miles! Miles!
TV: Questo è il suo sogno. Ci sono milioni di persone al mondo che sono convinte di farcela. E che c'è di male a inseguire i propri sogni? James Lepp va per il birdie e per allungare a più cinque
sugli inseguitori.
JACK: Vado a fare un tuffo. Fa bene al sangue. Vieni con me?
MILES: No, guardo la tv.
JACK: Okay.
TV: ... ecco che si concentra per il colpo decisivo. Uno splendido colpo. Solo un piccolo eccesso di velocità.
JACK: Miles. Miles. Oh, Miles. Su, in piedi. C'era una tipa nella Jacuzzi... Oh, Gesù, questo posto è pieno di fiche. Finirò per impazzire, qui.
MILES: Ah, e che mi devo mettere?
JACK: Ma non lo so. Una cosa qualsiasi, ma carino. Ti credono uno scrittore.
MILES: Ah, certo, va bene.
JACK: Hai solo quelle scarpe?
MILES: Eh... sì...
JACK: Hm... Ciao tesoro. Volevo sapere come stavi. Io e Miles stiamo per andare a cena; faremo tardi, meglio se ti do adesso la buonanotte. Sì. Anche tu mi manchi. Sì. Ti amo anch'io.
JACK: Cerca di essere, per quanto ti riesce, spiritoso. Quello che eri prima di scoppiare. Ricordi com'eri? La gente ti adorava. Ah, e non dimenticare, il tuo romanzo esce in autunno.
MILES: Ah, sì? Fantastico. Come s'intitola?
JACK: Vieni un po' qui... Vieni. Non boicottarmi, per favore. Se vuoi essere una nullità, quella è una tua scelta, ma non boicottare me.
MILES: Ah-ha! Agli ordini, signor capitano.
JACK: E se vogliono Merlot, berremo Merlot.
MILES: No, se ordinano Merlot, me ne vado. Io non bevo nessun cazzo di Merlot, chiaro?
JACK: Okay, okay. Calmati, adesso. Cristo! Niente Merlot. Ce l'hai lo Xanax? Ah, bene. Vieni. Non devi bere troppo, capito?
Non voglio vederti passare dal lato oscuro. E che la Forza sia con te.
MILES: La pianti?
JACK: Salve. Ci aspettano delle amiche.
MAYA: ... e quindi non ho potuto proprio rifiutare.
STEPHANIE: Immagino.
MAYA: Però...
JACK: Buonasera, come va?
MAYA: Ciao, Miles.
STEPHANIE: Bene. E a voi?
MILES: Ciao, Maya.
JACK: Sei bellissima. E non sei la sola.
MAYA: Grazie.
STEPHANIE: Anche tu non sei male.
JACK: Grazie, grazie. Che si mangia qui?
MILES: Ah... Che cosa stai bevendo?
MAYA: Ah, questo è il Fiddlehead. Sauvignon Blanc.
MILES: Ah, bene. È buono?
MAYA: Assaggia.
MILES: Grazie.
JACK: Allora a che ora hai finito alla... Ka... come si chiama?
STEPHANIE: Kalyra.
JACK: Ah, Kalyra.
STEPHANIE: Kalyra. Oggi sono uscita presto, alle 5:30-6.
JACK: Sì?
STEPHANIE: Avevo delle cose da fare.
JACK: Ah, io e Miles siamo proprio entusiasti...
MILES: Non male, interessante.
MAYA: Fa dodici mesi in legno.
MILES: Davvero?
MAYA: Francese.
MILES: Sauvignon Blanc. Ah, interessante.
STEPHANIE: ... si sta bene in azienda...
MILES: Buono.
MAYA: Sì, conosco l'enologa, viene spesso al ristorante.
JACK: Qual è il tuo còmpito quando chiudete l'azienda?
STEPHANIE: Che cosa faccio... Chiudo i conti, lucido il banco, metto tutto un po' in ordine, preparo i bicchieri per il giorno dopo....
JACK: Ah...
STEPHANIE: Solo... piccole cose.
MILES: Ci sono accenni di chiodi di garofano.
MAYA: Sì. È vero, mi piace.
MILES: Hm-hm.
STEPHANIE: Stanno cercando personale.
MILES: Scusa. È buono.
MAYA: No, te lo faccio portare.
MILES: Ah! Ora sì che si ragiona.
STEPHANIE: Ah... ah... questa è oscena.
JACK: Oh, e se lo dice lui non è osceno?
MILES: ... è eccessivo. Infatti non ho detto niente.
MAYA: Dai, è disgustoso!
JACK: Perché succede ogni volta che sfrutto le sue frasi?
MAYA: Ah, ah, ah!
MILES: Mi imita.
STEPHANIE: No, no, è quello là. Non questo, quell'altro.
JACK: No, no. Ah, ah, ah, ah, ah!
MILES: Sì. Mi sembra interessante la seconda, che dici?
JACK: Lo prendo anch'io.
STEPHANIE: Sì.
MAYA: Oh, sì.
MILES: Esattamente ciò che voglio.
LACEY: Buonasera, io sono Lacey. Vi dico i piatti fuori menu: come entree abbiamo una vellutata di zucca, oppure dei medaglioni di maiale con spolverata di tartufo nero, serviti con foulon di
barbabietola e patate al vapore. E per finire abbiamo delle...
MILES: Sì.
MAYA: E questo spiega perché.
JACK: Miles, che ti ricorda, questo?
STEPHANIE: Ah, ah, ah, ah, ah!
JACK: Eh, eh, Miles! ... È stato citato in tribunale.
MAYA: ... Ora non mangio più.
STEPHANIE: ... Ora tu faresti lo stesso.
JACK: ... E poi, festeggiamo il contratto editoriale di Miles. Il suo romanzo.
STEPHANIE: Wow! Complimenti, Miles.
MAYA: È fantastico!
STEPHANIE: ... Dobbiamo scegliere altre aziende da visitare.
MAYA: ... Ah, è vero, sì.
STEPHANIE: ... Ce ne sono dappertutto.
MAYA: ... Sì, lo so.
STEPHANIE: ... Non hai idea. Non hai idea. Sono tutte là.
JACK: Ah, ah, ah, ah, ah!
MILES: ... Questa è un'idea moderna della coltivazione dell'uva. E poi c'è il modo tradizionale di trattare l'uva. C'è chi la pensa in un modo, chi in un altro...
STEPHANIE: Però ora tutti tornano a farlo così.
MAYA: Ah, ah, ah, ah! ... Come se ci fosse una specie di sciabordio costante. E poi... e poi... è un lago da pesca. È davvero molto particolare. Okay.
MILES: La... la zona è quella, però non mi ricordo... Ma come si chiama...
MAYA: Sì, sarà Malibu.
STEPHANIE: Sì, sì, è Malibu. Ci sono un sacco di vicini.
VICTORIA: Pronto?
MILES: Victoria?
VICTORIA: Miles?
MILES: Eh... Bene, bene, bene, Victoria, come cavolo stai?
VICTORIA: Come mai mi chiami?
MILES: Oh, niente, no. Ho saputo che ti sei risposata. Tanti auguri, eh? Non credevo avessi lo stomaco per un altro giro.
VICTORIA: Oh, Miles, tu sei ubriaco.
MILES: No, solo un po' di Pinot Nero locale. Un goccio di Borgogna, un buon Côtes de Beaune, e...
VICTORIA: Dove sei?
MILES: Ehm... In un posticino a Los Olivos. Nuova gestione, ambiente molto caldo. Cibo eccellente, dovresti provarlo. Ti ho pensato molto all'Hitching Post ieri sera. Pronto?
VICTORIA: Miles, non chiamarmi quando sei ubriaco.
MILES: No, senti... eh... volevo soltanto farti sapere che ho appena deciso di non venire al matrimonio. Quindi se per caso temevi che avrei fatto qualcosa per... per rovinare tutto puoi anche non
preoccuparti, perché io non ci sarò. È il mio piccolo regalo per te e... per come si chiama. Come si chiama?
VICTORIA: Ken.
MILES: Ken. Ecco, Ken.
VICTORIA: Ora attacco, Miles.
MILES: No, no, no... Il punto è che... è che io... l'ho saputo... l'ho scoperto soltanto oggi che... che ti sei risposata, e... E sono rimasto un po' sorpreso. È difficile da credere. Eh! Io credevo
che magari ci fosse ancora una chance per noi due in un futuro e allora...
VICTORIA: Miles...
MILES: Eh?
VICTORIA: Forse è meglio se non vieni al matrimonio.
MILES: Va bene, Vicky. Come tu desideri. Sei tu il capo.
JACK: ... ah, lo so. Ah, bentornato. Stai tranquillo.
MAYA: Tutto bene, Miles?
MILES: Sì, sto bene, grazie.
MAYA: Scusateci un attimo.
STEPHANIE: Mi scusi?
JACK: Certo. Passa. Ecco. Non state via troppo, eh? Okay?
STEPHANIE: Okay, a tra poco.
JACK: Ciao, ragazze.
STEPHANIE: Va bene.
JACK: Che cazzo fai? Mi dici che ti prende? Hai dimenticato che ci siamo detti? Vedi di riprenderti, cazzo.
MILES: Sto bene. Sto bene.
JACK: Dov'eri finito?
MILES: Al bagno.
JACK: Sei andato a telefonare?
MILES: No.
JACK: Ma perché fai sempre così? Victoria è andata via, d'accordo? Puf! Via col vento. Non vedi? Così mandi all'aria una grande opportunità con Maya. Maya... Maya è favolosa. È fica, è spiritosa, è
esperta di vino. Mi spieghi che c'entra questa depressione del cazzo? Loro vogliono soltanto divertirsi. Dai! E cos'era quella mini-lezione sul... sul... com'era, Vouvrays? Sei scemo? Chi cazzo se ne
frega?
MILES: Diciamo che non mi sento a mio agio qui, in questa situazione.
JACK: Hai dimenticato tutto il male che ti ha fatto Victoria? E come ti faceva sentire inferiore? Non è per questo che hai avuto una storia con Brenda? Eh? Di' un po'.
MILES: Adesso basta! Basta! Smettila! Non fiatare!
JACK: Almeno hai notato come ti guarda Maya? Andiamo, bello, ormai ce l'hai all'amo. Tirala su, infilzala col tuo arpione! Dai, tieni. Bevi un po' di agua fría. Bravo.
STEPHANIE: Eccoci qua.
JACK: Ehi!
MILES: Allora, eh... che... che ne dite di un bel dessert?
STEPHANIE: Ah... Noi pensavamo... e se andassimo a casa mia? C'è buona musica, vino, formaggi, tutto quanto.
JACK: Ah, ah, ah! Sì! Wow-wow-wow! Ah, ah, ah, ah, ah! Cameriera!
JACK: Tieni.
MILES: Ah...
JACK: Uno per te...
MILES: Hm?
JACK: ... e tre per me.
MILES: Sicuro che vuoi farlo?
JACK: Ci siete?
STEPHANIE: Ciao.
JACK: Ciao.
STEPHANIE: Ma dove eravate?
JACK: Abbiamo sbagliato un paio di strade, grazie a Magellano, qui.
STEPHANIE: Ah, ah, ah, ah!
JACK: Ciao.
STEPHANIE: Ah, Miles...
MILES: Sì?
STEPHANIE: Maya è nell'altra stanza. Dietro la cucina.
MILES: Ah, okay. Grazie. Ciao.
MAYA: Ciao.
MILES: Qualcosa di buono?
MAYA: Oh, sì, lei ama Pinot Nero e Syrah. Stephanie!
STEPHANIE: Sì?
MAYA: Posso davvero aprire quello che voglio?
STEPHANIE: Sì, sì, tutto. Ah, tranne il Richebourg.
MILES: Richebourg? Ha anche un Richebourg? Porca vacca! Ho totalmente sottovalutato Stephanie. Oh, accidenti, guarda che roba.
MAYA: Io direi... che questa fa per noi.
MILES: Andrew Murray! È okay!
MAYA: Che gemme hai nella tua collezione?
MILES: Ah, non la definirei una vera collezione, no, come dire... È una piccola esposizione da salotto.
MAYA: Eh, eh, eh, eh!
MILES: Non... non ho mai avuto il portafogli per farla, vivo di bottiglia in bottiglia. Sì, ho delle cose che conservo. La mia... la mia star è senz'altro uno Cheval Blanc del '61.
MAYA: Hai uno Cheval Blanc del '61 a casa tua?
MILES: Sì, a casa.
MAYA: Vallo a prendere. Dico sul serio. Corri.
MILES: Okay, okay, ora vado.
MAYA: Pare che i '61 siano al top adesso. Almeno così ho letto.
MILES: Sì, hai ragione. Sì.
MAYA: Forse è già troppo tardi. Che aspetti?
MILES: Ah, non lo so. Un momento speciale con la persona adatta. Volevo berlo al decimo anniversario di matrimonio, ma...
MAYA: Secondo me aprire uno Cheval Blanc del '61, quello è il momento speciale.
MILES: Allora, da quanto ti piace il vino?
MAYA: Faccio sul serio da sette anni.
MILES: E qual è stata la bottiglia decisiva?
MAYA: Sassicaia '88.
MILES: Ah! Ah, ah! Complimenti.
MAYA: Sì.
MILES: Una grande bottiglia.
MAYA: Direi.
MILES: Ora capisco. Sì. Cavolo, niente male. È proprio buono. Ha bisogno di un minuto, ma... ha un grande gusto. Tu che ne pensi?
MAYA: Lo trovo un po' eccessivo. C'è troppo alcool, e questo copre il frutto.
MILES: Ah. Sì, sì. Direi che hai centrato il difetto. È proprio così. Sì.
MAYA: Grazie.
MILES: È la figlia di Stephanie quella?
MAYA: Oh, sì, è Siena.
MILES: Oh.
MAYA: È un amore.
MILES: Carina. Carina. E dov'è adesso?
MAYA: A casa della nonna. La mamma di Stephanie.
MILES: Ah...
MAYA: Va spesso da lei.
MILES: Ah, certo.
MAYA: Tu hai figli?
MILES: Chi, io? No. No, no, no, no... gli insegnerei solamente a sbagliare.
MAYA: Eh, eh, eh!
MILES: Sì, sì. È l'unica parte incontaminata del mio divorzio. Niente figli.
MAYA: Sì, come me.
MILES: Bene.
MAYA: Andiamo di là.
JACK: Oggi il tasso d'interesse è soltanto del 5,8%. Ah, ah, ah!
MAYA: A quanto pare i nostri amici hanno legato subito.
MILES: Oh, sì, direi di sì.
MAYA: Ah, ah, ah, ah!
MILES: Sì.
MAYA: Di che parla il tuo romanzo?
MILES: Di che parla... Vediamo... Beh, è... è difficile da riassumere. Comincia con una narrazione in prima persona di un tale che si prende cura del padre dopo un infarto. Diciamo che si basa su
esperienze personali, ma solo in modo generico.
MAYA: Qual è il titolo?
MILES: "Il giorno dopo ieri".
MAYA: Oh, vuol dire oggi.
MILES: Ah... Sì. Voglio... ma... ma è più...
MAYA: E quindi è un libro sulla morte e sulla mortalità o...
MILES: Eh... Sì... Sì, non proprio. In realtà salta da una prospettiva all'altra, è questa la sua natura... e... Poi vedi tutto dalla prospettiva del padre e... e succedono tante cose. Narrazioni
parallele... È un casino. E poi alla fine tutta la storia si evolve, o... o involve in una sorta di mistero alla Robbe-Grillet, hai idea? Ma senza una risoluzione.
MAYA: Wow!
MILES: Sì. E...
MAYA: È fantastico che te lo vogliano pubblicare. Davvero. Io so quanto è difficile scrivere.
MILES: Eh, sì.
MAYA: Prendi me, Venerdì ho una ricerca da consegnare e sto morendo di paura. Come al liceo. Lo stesso terrore.
MILES: Un bell'impegno, eh?
MAYA: Sì, io sto facendo un master in orticoltura. Però me la prendo comoda.
MILES: Orticoltura? Davvero? Non sapevo neanche che ci fosse un college, qui.
MAYA: Beh, vado a San Luis Obispo a seguirlo.
MILES: Orticoltura.
MAYA: Sì.
MILES: Cavolo! E vuoi lavorare in un'azienda vinicola?
MAYA: Magari.
MILES: Ah.
MAYA: Allora, quando potrò leggere il libro?
MILES: Ah, beh... Senti, per caso mi ritrovo uno dei manoscritti in macchina. E... ovviamente sono solo bozze, sarà pieno di refusi. Se non è un problema, per te...
MAYA: No, ti pare? Io sono la regina dei refusi.
MILES: Okay.
MAYA: Senti... Posso farti una domanda personale, Miles?
MILES: Certo.
MAYA: Perché ami tanto il Pinot Nero?
MILES: Eh, eh!
MAYA: Sembri veramente fissato.
MILES: Eh, eh! Ah! Non lo so. Non lo so. Ehm... È un'uva ardua da coltivare, e tu lo sai, no? Ha la buccia sottile, è sensibile, matura presto. E, insomma... non è una forza come il Cabernet che
riesce a crescere ovunque e fiorisce anche quando è trascurato. No, al Pinot Nero servono cure e attenzioni. Sì, infatti cresce soltanto in certi piccolissimi angoli nascosti del mondo. E... e solo
il più paziente e amorevole dei coltivatori può farcela, è così. Solo chi si prende davvero il tempo di comprendere il potenziale del Pinot sa farlo rendere al massimo della sua espressione. E
inoltre, andiamo... oh, i suoi aromi sono i più ammalianti e brillanti, eccitanti e sottili e antichi del nostro pianeta. No, diciamolo: il Cabernet sa essere potente ed esaltante ma è troppo
prosaico per me, non so spiegarti il motivo. Non lo so. Non lo so. E tu, invece?
MAYA: Che cosa vuoi sapere?
MILES: Non lo so, perché ami il vino?
MAYA: Oh... Direi che... che i primi passi li ho fatti con il mio ex marito.
MILES: Ah.
MAYA: La sua cantina era splendida, la usava per impressionare gli amici.
MILES: Ah.
MAYA: Ma poi ho scoperto di avere un palato molto fine.
MILES: Hm-hm.
MAYA: E più bevevo, più amavo quello che il vino mi faceva capire.
MILES: Ad esempio?
MAYA: Che lui era un pagliaccio.
MILES: Ah, ah, ah! Beh...
MAYA: No, la verità è che amo pensare alla vita di un vino.
MILES: Sì.
MAYA: Il vino è un essere vivente. E amo immaginare l'anno in cui sono cresciute le uve di un vino. Se c'era un bel sole, se pioveva. E amo immaginare le persone che hanno curato e vendemmiato quelle
uve. E se è un vino d'annata, penso a quante di loro sono morte. Mi piace che il vino continua a evolversi. Che se apro una bottiglia oggi avrà un gusto diverso da quello che avrebbe se l'aprissi un
altro giorno. Perché una bottiglia di vino è un qualcosa che ha vita. Ed è in costante evoluzione e acquista complessità, finché non raggiunge l'apice. Come il tuo Cheval Blanc. E poi comincia il suo
lento, inesorabile declino. E che sapore... cazzo, quant'è buono!
MILES: Io... Lo... lo... lo sai che... amo altri vini oltre al Pinot Nero. Ultimamente sono fissato con i Riesling. Ti piacciono i Riesling? Riesling? Hm? C'è un bagno da questa parte?
MAYA: Sì, dopo la cucina.
MILES: Okay. Torno subito. Okay.
MILES: Dio, sei solo un patetico coglione. Che schifo, mi fai vomitare. Oddio! Avanti. Eh...
MAYA: Bevevo un po' d'acqua.
MILES: Bene.
MAYA: Vuoi un po' d'acqua?
MILES: No.
MAYA: Okay. Si sta facen... Io devo andare. Lo sai dove devi girare? La seconda a sinistra.
MILES: Sì.
MAYA: Okay. Sono stata bene, Miles. Davvero.
MILES: Ah, sì? Anch'io.
MAYA: Okay, allora ci vediamo.
MILES: Ah... Eh... Vuoi sempre leggere il mio romanzo?
MAYA: Oh, sì. Ma certo. Grazie.
MILES: Solo un attimo. Ecco.
MAYA: Oh, però.
MILES: Beh, spero che ti piaccia.
MAYA: Sì.
MILES: E quando vuoi, puoi tranquillamente smettere. Io non mi offenderò.
MAYA: Okay. Buonanotte, Miles.
MILES: Buonanotte.
MILES: Oh, cazzo. Oh, cazzo.
JACK: Oh, questa fichetta è incredibile, ciccio, incredibile. Uh-uh! Cazzo! È una porca, Miles. È una porca, porca, porca!
MILES: Bene. Così ti sei tolto il pensiero.
JACK: Sì, bello.
MILES: Complimenti. Missione compiuta.
JACK: Grazie.
STEPHANIE: Oh, ciao, Miles.
MILES: Ciao. Ehi, non avrai detto a Stephanie di venire con noi?
JACK: Ah, c'è un cambio di programma. Stephanie oggi non lavora, e pensavamo di farci una passeggiata.
MILES: Ma dobbiamo giocare a golf.
JACK: Senti, tu vacci pure. Vai, a... anzi, usa le mie mazze. Sono nuove, me le ha regalate il padre di Christine. Tieni. Pago il campo. Ecco. Dopo di che noi tre potremmo andare all'Hitching Post,
sederci a un tavolo di Maya, lei ci porterà del gran vino, e poi usciamo tutti e quattro. Che ne dici?
MILES: No, io sono fuori.
JACK: Ah, ho capito. È andata male ieri sera, eh? Che sorpresa. Sbronzarsi e chiamare Victoria non ti ha dato la carica. Testa di cazzo. Torno sùbito.
MILES: Sì, ma forse prima dovresti controllare i messaggi.
JACK: Oh, merda.
MILES: Sì, ne ha lasciati un paio anche qui.
JACK: Sì, okay.
MILES: Chiamala.
JACK: La chiamerò. Ci vediamo.
MILES: Chiamala adesso!
JACK: Senti, vaffanculo! Chi sei, mia madre?
MILES: Eh...
JACK: Puoi aspettare fuori?
STEPHANIE: È stato bello ieri.
MILES: Sì. Grande cena.
STEPHANIE: Ehi, ho parlato con Maya, prima. Anche lei dice che si è divertita. Chiamala. Dov'è Jack?
MILES: Ah, sta telefonando.
JACK: Miles. Miles. Ehi, bello, eh... ce l'hai ancora il preservativo, no?
MILES: Nel mio giubbotto. Allora? Che ti ha detto Christine?
JACK: Ah, c'era la segreteria. È tutto a posto. Ah, ah! Eccomi.
STEPHANIE: Ciao! Pronto?
JACK: Sì.
RAGAZZI: Aaah! Aiuto! Arriva la bomba! No! No!
SEGRETERIA: Inserire la password e premere asterisco. Non sono presenti messaggi. Per inviare un messaggio, premere 2.
JACK: Ah! Ah! Oh! Ah! Non... non ora! Non ora!
MILES: Sì, sì.
JACK: Ehi, sei qui.
MILES: E sì.
JACK: Ciao. Che bevi? Roba buona? E... mi dà un bicchiere, per favore?
BARISTA: Sùbito.
JACK: Grazie. Stephanie mi ha portato a vedere le vigne di Pinot Nero. Dio, è stato fantastico. Sto veramente cominciando a capire il procedimento. Sì, il terreno delle vigne la... come si chiama?
La... vendemmia selezionata... E poi quegli affari in cui viene mescolato il vino. È simpatico, è molto fico. Ah, poi abbiamo mangiato l'uva dalla pianta. Era un po' aspra, ma mostrava l'eccellente
potenzialità della struttura, almeno secondo me. Stephanie, eh, sì, lei sì che ne capisce.
MILES: Hm. Dov'è Stephanie?
JACK: Ah, è ancora di sopra. Si sta lavando.
MILES: Ma che cazzo stai facendo?
JACK: Che?
MILES: Con quella ragazza.
JACK: Perché?
MILES: Le hai detto di sabato?
JACK: Beh, non proprio. Ma sono stato onesto, sa che non sono libero. E sa che siamo qui solo per pochi giorni. E tra l'altro io...
MILES: Tra l'altro cosa?
JACK: Beh, sì, il matrimonio...
MILES: Cosa?
JACK: Vedi... Diciamo che ci sto riflettendo un po'.
MILES: Oh, ci stai riflettendo. E?
JACK: Forse dovrei rinviare la cosa, per un po'. Senti, lo so che per certa gente sarebbe dura da accettare all'inizio.
MILES: Ah!
JACK: Okay? Ma la vita è breve, Miles. Devo essere sicuro di quello che faccio prima di fare un passo simile. E sai perché? Non per il mio bene, ma per rispetto nei confronti di Christine. Stare con
Stephanie mi ha aperto totalmente gli occhi. Lei non è rigida né ansiosa, è fica e basta. Ha un odore diverso, un sapore diverso e fotte da urlo.
MILES: Okay.
JACK: Scopa come un animale. Ti giuro, bello, ero dentro fino in fondo. In fondo.
MILES: In fondo.
JACK: Credevo di avere un po' di comprensione da te, ma mi sbagliavo.
MILES: Comprensione di che cosa, Jack?
JACK: Forse mi sono innamorato di un'altra.
MILES: Oh! Innamorato? Sì? Ventiquattr'ore con una ragazza che serve vino e sei innamorato? Ma piantala! E vuoi mandare all'aria tutto quanto?
JACK: Ecco la mia idea: tu e io ci trasferiamo qui, compriamo una vigna. Tu crei il vino, io gestisco il lato commerciale. E... Ti verrà l'ispirazione, scriverai un altro romanzo, lo
venderai...
MILES: Oh, mio Dio, no, no...
JACK: ... quanto a me, se c'è da fare un provino, Los Angeles è a due passi, sono due ore, anche meno...
MILES: Cristo santo, tu sei scemo. Sei diventato scemo.
JACK: Io sono un attore, lo sai. Non ho altro che il mio istinto. E tu mi chiedi di ignorarlo.
STEPHANIE: Ciao, ragazzi. Ciao, ciao. Noi dovremmo andare.
JACK: Sì.
MILES: Dove?
SIENA: Conosco tutte le macchine.
JACK: Ah-ah!
SIENA: Anche questa.
JACK: Occhio, ora viene il difficile. Sì, brava! Brava. Okay, il ponte. Il Golden Gate. Bravissima. Sorpassa!
CARYL: Ormai è andata. Ci sono passata sopra, mi capisci... Stephanie me l'avrà sentito ripetere mille volte ormai, ma se avessi comprato a Santa Maria a quell'epoca avrei fatto una fortuna quando
costruirono quel...
STEPHANIE: La sala bingo.
CARYL: La sala bingo, e quei negozi. E anche tuo padre lo sapeva. È proprio un pezzo di merda. È sempre stato così. Uno stupido pezzo di merda. Un grandissimo cacadubbi. Ti dà fastidio?
MILES: No, no.
CARYL: Sicuro?
MILES: Sì, sì, a... a posto.
JACK: Sì. Allora accompagno Siena e Stephanie a casa. Sto più tranquillo.
MILES: Okay.
JACK: Sì. Ma ci becchiamo dopo, eh?
MILES: Certo, va bene. Forse vado a vedere un film.
STEPHANIE: Ciao, Miles.
MILES: Oh, grazie, Stephanie, ciao.
STEPHANIE: Okay, ciao.
MILES: Ciao, Siena.
SIENA: Ciao.
MILES: Caryl, è stato un piacere.
CARYL: Mi è piaciuto molto parlare con te.
MILES: Grazie.
JACK: Ah, se dopo esci...
MILES: Ah-ah.
JACK: ... chiama al cellulare.
MILES: Okay.
JACK: Okay.
SIENA: E no, no, smettila! Ah, mamma, io...
MILES: Okay. Sì. Anzi, mi dà anche Barely Legal, scusi? Grazie. No, scusi, quello nuovo. Okay. Grazie.
GARY: Ciao, Miles.
MILES: Ah, ciao.
GARY: Come ti butta?
MILES: Ah, lo sai, adoro stare qui. Tu come stai?
GARY: Stanco per un martedì. C'è stato un tour del vino di soli anziani.
MILES: Eh, eh!
GARY: Di solito non fanno casino, ma stasera c'è un'aria strana. Forse sarà la luna piena. Comunque, che ti do?
MILES: Highliner.
GARY: Calice o bottiglia?
MILES: Bottiglia.
GARY: Arrivo.
MILES: Senti, ehm... Maya non c'è?
GARY: Maya? Ah, no, non l'ho vista. Mi sa che è di riposo.
MILES: Ah.
GARY: Tutto okay, Miles?
MILES: Sì, sto bene.
JACK: Ah... Merda. Hai visto Maya, ieri?
MILES: No.
JACK: Hm?
MILES: No.
JACK: Le piaci sul serio, bello. Stephanie te lo dirà.
MILES: Ti fai un po' più in là? Scusa, Jack. Grazie.
JACK: Devi battere il ferro finché è caldo. E il ferro è caldo.
MILES: Saggio consiglio, Jack.
JACK: Mi raccomando...
MILES: Hm-hm.
JACK: ... peso sui talloni, okay?
MILES: Okay.
JACK: E segui con tutto l'addome. L'addome. Così.
MILES: Oh, cazzo! Cazzo!
JACK: Bene. Saputo qualcosa dal tuo agente?
MILES: No.
JACK: Per te che vuol dire?
MILES: Può voler dire di tutto.
JACK: Controlli i messaggi?
MILES: Ossessivamente.
JACK: Ah.
MILES: Dovrò gettare nel cesso altri tre anni della mia vita.
JACK: Beh, non hai ancora saputo niente. Non credi che la tua negatività sia un po' prematura? Hm? Okay, senti: fanculo gli editori di New York. Pubblicalo da solo, ti finanzio io. Il libro deve
uscire, avere recensioni, andare nelle biblioteche. Sarà il pubblico a decidere. Non piegarti troppo. Stai fermo.
MILES: Sta' zitto.
JACK: Il segreto è stare fermi. Calma interiore.
MILES: Ora basta, ora basta, ora basta! Cristo santo, devi per forza parlare? Puoi stare zitto, una volta tanto? Che palle! Ah!
JACK: Perché sei così ostile? So che sei un po' frustrato, ultimamente, ti capisco, ma potresti anche essere meno ostile.
MILES: Eh, eh, eh... Chi cazzo l'ha tirata?
MARITO: Sbrigatevi! Tocca a noi!
MILES: Oh, bene. Bene.
JACK: Ehi, non è carino, cazzone!
I MARITO: Ehi, ma che fai? Sei pazzo?
JACK: Bel tiro.
MILES: Coglioni.
II MARITO: Ma che diavolo fai?
MILES: Oh! Oops... Scusate! Ah... Ah-ah... Oh... Guarda là.
JACK: Adesso ci divertiamo. Adesso ci divertiamo.
MILES: Vai, vai.
JACK: Oooh! Aaah! Non mollare con Maya. Con le ragazze intelligenti bisogna insistere.
MILES: Non ne voglio parlare, ti prego.
JACK: Io dico che è bellissima, che è profonda, è perfetta per te. Non troverò pace finché non saprò che avete legato.
MILES: Sì, certo.
JACK: Non vorresti sentire il tuo apriscatole incastrato nel suo barattolino?
GOLFISTA: Ehi! Potreste abbassare la voce?
MILES: Appena scopre come vivo, che il libro non uscirà, e che non sono altro che un impostore, qualsiasi interesse evaporerà in un soffio. Vedi, alla mia età, se non hai soldi, sei fuori. Un animale
destinato all'abattoir.
JACK: Abattoir? E che cos'è?
MILES: Il macello, Jack.
JACK: Abattoir. Ah. Ah, non succederà, tu diventerai famoso perché questa settimana avrai buone notizie sul tuo libro. E lo so. Me lo sento. Ah, è Stephanie. Tesoro. Sì. Sì. Sì, sì.
Sì!
MAYA: Ciao!
STEPHANIE: Ciao!
JACK: Ragazze...
MILES: Ciao!
MAYA: Ehi, Miles, so che sei passato al ristorante a cercarmi.
MILES: Ah, sì. No. Cioè, sì, mi sono fermato per un bicchiere e... e non ti ho vista.
MAYA: Ero a lezione.
MILES: Oh, beh, oggi sono fortunato.
MAYA: Mi fa piacere vederti.
MILES: È Syrah. Sono le più vecchie...
STEPHANIE: Sì, è tutto Syrah.
MILES: Silenzio. Non le hanno ancora raccolte. Sono le più vecchie uve di Syrah nella contea di Santa Barbara. Lo sapevate?
MAYA: No.
MILES: Davvero non lo sapevi?
MAYA: No, ma sono favolose. Guarda che bei grappoli!
MILES: Prima sosta.
LESLIE BROUGH: L'uva Pinot Nero viene probabilmente coltivata fin dai tempi antichi in Borgogna, ed è esattamente questa storica ed ereditaria perfezione della vinificazione che ha contribuito al suo
successo. Un'uva assolutamente meravigliosa, simile ad altre ma del tutto unica nel suo carattere speciale... Le difficoltà che...
MILES: E... Ed è strano, è come se leggessi "L'isola del tesoro". Sì, sì, è un libro per ragazzi, ma è proprio per questo che mi piace, non so se mi spiego.
JACK: Dai, come fai a indovinare tutto?
MILES: Chiudi gli occhi e fa' così.
MAYA: Ah, ah, ah, ah!
MILES: Davvero?
MAYA: Avevo 16 anni, o 17. Sì.
MILES: Oh, mio Dio.
MAYA: Sto per morire. Sì, è pazzesco.
MILES: È una cosa assurda, non ci posso credere.
SIENA: Mamma!
MILES: Oh, ciao.
STEPHANIE: Ti abbiamo svegliata, eh?
JACK: Oh, lascia, lascia. Vado io.
STEPHANIE: Scusami. Adesso zio Jack ti riporta a letto, okay?
JACK: Vieni qui, piccolina.
STEPHANIE: Parliamo piano, promesso.
MILES: Buonanotte. Mi dispiace, Cristo santo.
MAYA: Scusa, Stephanie. Il mio gusto preferito era... Vediamo...
MILES: Cioccolato?
MAYA: Sì, cioccolato.
MILES: Come tutti i bambini.
MAYA: Ah, ah, ah, ah!
MAYA: Perché non venite a pranzo al ristorante oggi?
MILES: Sì. A che ora chiude la cucina?
MAYA: Alle due e mezza. Sabato a Santa Barbara c'è una cena con degustazione di Bordeaux.
MILES: Ah.
MAYA: Costa un po', ma se ti va di andarci, io ci sono. Vuoi restare per il weekend?
MILES: No, venerdì c'è la prova della cerimonia.
MAYA: Quale cerimonia? Qualcuno si sposa? Ah! Perché tu me l'avresti detto?
MILES: Ma certo che te l'avrei detto. Anche adesso potevo mentirti e invece ti ho detto la verità. Maya...
MAYA: Non toccarmi! Portami a casa. Hai idea di che cosa le sta dicendo?
MILES: È un attore, il che non aiuta.
MAYA: Le ha detto che l'ama. Che lei è l'unica donna che gli ha sconvolto la vita. E che adora sua figlia. E che vuole trasferirsi qui e trovare un posto dove abitare con loro due.
MILES: E ne è davvero convinto. Ti prego, credimi. Stavo quasi per dirtelo ieri sera, ma... ma io...
MAYA: Ma volevi scoparmi prima.
MILES: Oh, Maya, no.
MAYA: Sì.
MAYA: Senti, io ho passato gli ultimi tre anni della mia vita a cercare di tirarmi fuori da una relazione piena di inganni, di bugie. E sto bene, finalmente.
MILES: E io non sono stato con nessun'altra dopo il divorzio. Per me è stato molto importante, Maya. Uscire con te e... Ieri sera... Mi piaci davvero, Maya. E io non sono Jack. Ma... Ma... Siamo
amici, amici fin dai tempi del college.
JACK: Ecco il mio bambino! Eccolo qui! Chi è il tuo papà? Chi è il tuo papà? Oh...
MILES: Jack, piantala.
JACK: Oh, quanto ti voglio bene.
MILES: Adesso lasciami! Lasciami, Jack. Lasciami. Sei pazzo.
JACK: Sono orgoglioso di te. Ah!
MILES: Che carino.
JACK: Okay. Spara. Dettagli. Adoro i dettagli.
MILES: No.
JACK: Cosa?
MILES: Cristo, sono cose private.
JACK: Meglio che mi racconti che è successo, o ti faccio un nodo all'uccello.
MILES: Basta, Jack. Basta, okay?
JACK: Sei andato in bianco, allora? Sei un frocio.
MILES: Certo, certo. Sì, sono frocio, sì. Sì, inventati una storia e quella sarà la verità, va bene? Dai, scrivi la mia confessione gay, e io te la firmo, okay? Ma smettila di forzarmi continuamente.
Tu sei un bambino, Jack. Questa forse è una grande festa per te...
JACK: Okay.
MILES: ... ma non per me.
JACK: Va bene. Mi dispiace, bello. Problemi di prestazione, Miles? Sì, non è piacevole.
MILES: Non rispondere. Non rispondere. Jack.
JACK: Pronto? Sì. Ah... Ah-ah... È Christine. Sì. Sì. Ah-ah. Senti, ti posso richiamare? Io e Miles stiamo parlando di una cosa. No, niente di serio. È una delle sue assurdità. Sì, anch'io ti amo. A
dopo.
MILES: Questa settimana sta finendo male, non pensavo che andasse così. Voglio tornarmene a casa mia.
JACK: So cosa ci vuole.
JACK: Che ne dici di questa qui?
MILES: Frass Canyon? No, fa schifo.
JACK: Ma ci sei stato?
MILES: Non ne ho bisogno.
JACK: Io dico di andare a vedere comunque.
MILES: Guardati intorno. Sa di pulmino scolastico di Los Angeles. Non avranno nemmeno diraspato, sperando in una parvenza di concentrazione. Hanno pressato con tanto di foglie e topi e hanno ottenuto
questa merda di collutorio che sa di trementina e catrame. Sembra insetticida.
JACK: A me non dispiace. Guarda. Hanno un Pinot riserva.
MILES: Mi dai il telefono?
JACK: Che hai?
MILES: Non ce la faccio più, devo chiamare Evelyn.
JACK: Okay.
JENNIFER: Ufficio di Evelyn Berman-Silverman.
MILES: Ciao, Jennifer, sono di nuovo Miles.
JENNIFER: Ah, Miles...
MILES: Ciao.
JENNIFER: ... aspetta, guardo se c'è.
MILES: Okay.
JENNIFER: Sei fortunato. Te la passo.
MILES: Okay.
EVELYN BERMAN-SILVERMAN: Ciao, Miles.
MILES: Ciao, Evelyn. È il tuo cliente preferito.
EVELYN: Come va il giro?
MILES: Ah, va bene, molto bene. Beviamo grandi vini, ci riposiamo, è tutto bello.
EVELYN: Ottimo.
MILES: Allora, non han... non hanno fatto sapere ancora niente?
EVELYN: Beh, veramente qualcosa si sa. Ho parlato con Keith Kurtzman, stamattina.
MILES: Bene. E?
EVELYN: E... L'hanno rifiutato. La Conundrum ha rifiutato. Ha detto che gli è piaciuto molto, che volevano pubblicarlo... ma non ci vedevano un futuro commerciale. Ha detto che è stata una decisione
sofferta.
MILES: Ah, okay.
EVELYN: Mi dispiace, Miles. Ora non so che possiamo fare. A questo punto non sono certa che sia una buona idea continuare a proporlo. Direi che è uno di quei casi infelici in cui abbiamo un libro
favoloso che resta nel cassetto. L'industria editoriale non ha più fegato. Non conta più la qualità del libro, conta solo il mercato.
MILES: Scusi, mi fa assaggiare qualcosa, per favore?
MESCITORE: Certo. Oggi c'è... c'è un'offerta su questo Syrah.
MILES: Versi ancora. Grazie. Okay. Mi scusi, mi può dare un bicchiere intero? Glielo pago. Pieno, okay? Pieno.
MESCITORE: Signore, è un'azienda vinicola, non un bar.
MILES: Oh, ma certo. Va bene, mi versi un bicchiere intero, avanti.
MESCITORE: Mi scusi, perché non compra una bottiglia e se ne va fuori? Ma che fa?
MILES: Ti ho detto che volevo bere e mi servo da solo, va bene? Tu che dici?
MESCITORE: Per favore...
MILES: Lascia il bicchiere.
MESCITORE: Per favore...
MILES: Lascia questo cazzo di bicchiere!
MESCITORE: Lo metta giù!
MILES: E adesso?
JACK: Oh! Oh, oh, oh! Dai, bello. Dai, bello. È tutto a posto, tutto a posto.
MESCITORE: Lo porti via.
MILES: Grazie tante.
JACK: Tutto bene. Tutto bene. È... è appena morta sua madre. Ne scriverai un altro. Hai un sacco di idee.
MILES: No, no, è finita. Resterò sempre un insegnante delle scuole medie. Eh... a nessuno importa quello che ho da dire. Non sono necessario. Ah! Sono talmente insignificante da non potermi nemmeno
uccidere.
JACK: Miles, e questo che cavolo vorrebbe dire?
MILES: Dai, dai, hai capito bene. Hemingway, Sexton, la Plath, Virginia Woolf... Non puoi suicidarti prima di essere pubblicato.
JACK: E quello che ha scritto "Una banda di idioti", allora? Lui si è ucciso prima di essere pubblicato. E guarda com'è famoso.
MILES: Grazie.
JACK: Non devi mollare. È chiaro? Ce la farai.
MILES: Metà della mia vita è volata via, e non ho fatto niente di memorabile. Niente. Sono sulla finestra di un grattacielo, un'impronta. Sono uno sbaffo di escremento su un lacero tessuto che
scivola sul mare tra milioni di tonnellate di liquame.
JACK: Vedi? Prendi adesso. Quello che hai appena detto è bellissimo: "Uno sbaffo di escremento che scivola sul mare".
MILES: Sì.
JACK: Io non lo saprei scrivere.
MILES: Neanch'io, infatti l'ha già scritto Bukowski.
JACK: Ciao, piccola. Ah, ah, ah, ah! Questo è per la nostra piccolina.
STEPHANIE: Figlio di puttana!
MILES: Cristo santo!
STEPHANIE: Sei un bugiardo, pezzo di merda e stronzo!
MILES: Stephanie, basta!
STEPHANIE: E così ti sposi sabato, eh? E tutte quelle cazzate che mi hai detto?
MILES: Stephanie, smettila!
JACK: Ti posso spiegare...
STEPHANIE: Hai detto che mi amavi!
JACK: È vero!
STEPHANIE: Voglio vederti morto!
MILES: Ora basta, Stephanie!
STEPHANIE: Porco! Pezzo di merda! Anche tu!
MILES: A me dici?
JACK: L'hai detto a Maya, stronzo?
MILES: No, non gliel'ho detto. No, non gliel'ho detto. Sarà stato Gary all'Hitching Post. Mi sembra che gliel'abbiamo detto... la prima sera.
JACK: Ah, gliel'abbiamo detto? Tu gliel'hai detto, coglione! Che dolore, cazzo!
MILES: Tieni indietro la testa.
DEGENTE: Non voglio mangiare. Mi fa male.
MILES: Ah, sono Miles... Io dovevo chiamarti per dirti di nuovo quanto sono stato bene insieme a te e... quanto mi dispiace che le cose siano andate in quel modo. Tu sei splendida, Maya. Ah, lo penso
dalla prima volta che ti ho vista al ristorante. Ah, e già che ci sono ahm... mi... mi sembra giusto che tu lo sappia: il mio libro non verrà mai pubblicato. Credevo che questa fosse la volta buona,
invece mi sono sbagliato. Ancora una volta. Quindi, vedi, ehm... di fatto non sono uno scrittore. Di fatto non sono un bel niente, a dire il vero.
JACK: Avrò bisogno di un'operazione. Forse anche due operazioni. Dice che aspettano che il naso guarisca, prima, e poi me lo rispaccano.
MILES: Oh, Cristo. Per fortuna hai una carriera da speaker.
JACK: Mi giocherò anche quella. Dovrei citarla, la stronza. Se non lo faccio è solo per proteggere Christine.
MILES: Sei comprensivo.
JACK: Sì. Come faceva Stephanie a sapere che era sabato? Questo non l'abbiamo detto a Gary.
MILES: Ah, eh... Sì, fammi pensare.
JACK: Sicuro che non hai detto niente a Maya?
MILES: Sì, sicuro, sicuro. E poi che cosa vuoi insinuare, Jack? Sono io ad essere incazzato con te, se vuoi sapere la verità. Adesso Maya che cosa penserà di me, visto che io sono tuo amico?
JACK: Non lo so. Di certo sospetterà.
MILES: Beh...
TOM JOAD: Dovunque sia un uomo, dovunque ci sia un uomo che soffre e combatte per la vita, io sarò là. Dovunque ci sia un uomo che lavora per i suoi figli, io sarò là. Dovunque il genere umano si
sforzi...
JACK: Tu cosa penseresti?
TOM JOAD: ... coi ricchi e coi poveri...
MILES: Ah... Che hai avuto un incidente d'auto.
TOM JOAD: ... e dove una famiglia mangerà le frutta d'un nuovo frutteto...
JACK: Io ho fame.
CAMMI: Ecco qua.
JACK: Splendido.
MILES: Grazie.
CAMMI: Grazie. E queste sono le salviettine.
JACK: Oh, ecco a che servono. Credevo che qui consigliaste il sesso sicuro.
CAMMI: Eh, eh, eh, eh! Questa è buona. Quasi quasi me la vendo. Ah, torno sùbito, vi porto il pane.
JACK: Va bene. Ecco due tonnellate di libidine. Il classico tipo riconoscente.
MILES: Non saprei, non ho idea.
CAMMI: Ecco qua.
JACK: Ottima tecnica, Cammi.
CAMMI: Grazie. È tutto polso. Sa che lei ha un viso molto familiare? È... è di queste parti?
JACK: Veramente siamo di San Diego. Perché?
CAMMI: Non lo so. È che mi sembrava di averla già vista. Ma mi sbaglierò. Buon appetito.
JACK: Aspetta, aspetta. Ah... Hai mai sentito il nome Derek Sommersby?
CAMMI: Il dottor Derek Sommersby di "Una vita da vivere"?
JACK: Cerca di immaginarlo con il cerotto e i capelli corti.
CAMMI: Non può essere! Non può essere! Oh, mio Dio! È fantastico! Oh, santo cielo!
MILES: Mi dice dov'è il bagno, per favore?
CAMMI: Eh, sì, lì in fondo, sùbito dopo il bisonte a destra. Cavolo! Oh, mio Dio, non posso crederci! È seduto al mio tavolo!
JACK: Ehi, Miles, Cammi smonta tra un'ora. Pensavo di fare un giro, bere qualcosa. E magari l'accompagno a casa.
MILES: Stai scherzando, vero?
JACK: No.
MILES: Cazzo, non ci posso credere. Ma non possiamo tornare sùbito al motel, svegliarci presto, giocare nove belle buche a golf prima di tornare a casa in santa pace?
JACK: Senti, Miles. Sei mio amico e io so che mi vuoi bene. E so che disapprovi, e questo lo rispetto. Ma ci sono cose che io devo fare e che tu non capisci. Tu conosci la letteratura, i film, il
vino. Però non le mie difficoltà.
MILES: Hm... Sì! Porca troia!
JACK: Cazzo! Cazzo!
MILES: Jack!
JACK: Oh Dio! Fa un cazzo di freddo, fuori!
MILES: Dio, sì!
JACK: Un'aspirina. Dammi un'aspirina.
MILES: Ah, sì. Ah... Tieni.
JACK: La grassona è sposata, Miles.
MILES: Cosa?
JACK: Suo marito fa il turno di notte, è tornato prima e m'ha beccato con l'uccello nel culo della moglie.
MILES: Oh, santo cielo! Ma che... Jack! E te la sei fatta a piedi da Solvang?
JACK: Sì, di corsa. E mi si è storta la caviglia.
MILES: Sono cinque chilometri, Jack.
JACK: Lo so bene, cazzo. Ho dovuto anche tagliare per un allevamento di struzzi. Che bestie cattive.
MILES: Ah! Ah, ah, ah! Ah, ah, ah, ah, ah! Uh! Ah, ah, ah, ah, ah! Oh! Ah, ah, ah!
JACK: Devo tornare là.
MILES: Cosa?
JACK: Devo tornare là. Il mio portafogli. Carte di credito, soldi, documenti, ho lasciato tutto. Devo tornare là.
MILES: Non c'è problema, sta' tranquillo. Ora chiamiamo e blocchiamo le carte.
JACK: No, Miles, non hai capito. Le fedi nuziali. Le mie fedi sono nel portafogli.
MILES: E va bene, sono nel portafogli, che tu hai perso... che so, in un bar. Okay. E vedrai che Christine capirà.
JACK: Le ha scelte lei, sono speciali. Ci ha messo una vita a trovarle. Hanno una forma che richiama i delfini, e... e dentro ci sono i nostri nomi incisi in sanscrito. Dobbiamo recuperarle.
MILES: No...
JACK: Christine mi crocifiggerà, Miles!
MILES: Jack, no, non esiste, no.
JACK: Ti prego! Ti prego!
MILES: Scordatelo. Il portafogli te l'hanno rubato al bar. Può succedere, Jack. Può succedere.
JACK: Dobbiamo tornare a prenderlo, Miles. Quegli anelli sono insostituibili. Senti, lo so che ho fatto una cazzata, okay? Ho fatto una cazzata, però ora devi aiutarmi. Devi aiutarmi, Miles. Ti
prego! Ti prego! Io... io non posso perdere Christine, Miles. Non resisterei. Non resisto senza di lei. Lo so, ho fatto una cazzata. So che ho fatto una cosa brutta, è chiaro? E so di essere una
brutta persona. Sono un coglione, Miles. Ma tu devi aiutarmi. Devi aiutarmi, Miles. Okay? Dimmi che mi aiuterai. Se perdo Christine io... io non sono niente. Ho solo lei. Non sono niente.
MILES: Te l'ha detto che era sposata?
JACK: Sì.
MILES: E che cazzo pensavi di fare?
JACK: Doveva tornare alle 6, ma è arrivato alle 5.
MILES: Un po' pelo pelo, non credi?
JACK: L'isolato è questo.
MILES: Sicuro?
JACK: Sì. È quella. È quella. È quella lì.
MILES: Sì? Sì.
JACK: Sì, sì.
MILES: Okay. D'accordo. Okay, allora, qual è il piano?
JACK: Ah... Il piano è... Vai tu.
MILES: Io?
JACK: Io mi sono fatto male. La caviglia. Vagli a spiegare la situazione, Miles.
MILES: Oh! Spiegare la situazione? "Mi scusi, signore, il mio amico si stava sbattendo sua moglie un paio d'ore fa. Scusi tanto. E a quanto pare ha lasciato qui il portafogli. Potrei entrare un
attimo a cercarlo, cortesemente"?
JACK: Sì, sì, digli così. È perfetto.
MILES: Ma no, per l'amor del cielo!
JACK: Oh, vaffanculo! Ci vado io! Devo sempre fare tutto da solo.
MILES: No. Aspetta.
CAMMI: Ah! Ah! Ah! Ah!
MARITO DI CAMMI: Ah! Ah! Secondo te non so scoparti, puttana? Ora ti sto scopando!
CAMMI: Sono stata cattiva!
MARITO: Eh, sì, ti ha rimorchiato e te lo sei scopato, eh?
CAMMI: Me lo sono scopato! Sono stata cattiva!
MARITO: E ti è piaciuto scopartelo, puttana?
CAMMI: Sì! Ho goduto quando ci hai scoperti! Oh, sì! Oh, sì!
MARITO: Sei solo una puttana.
CAMMI: Oh! Sì! Sì!
MARITO: Sei una puttana!
CAMMI: Sì, mi hai scoperta! Sì!
MARITO: Oh, sì, sì!
CAMMI: Oh, sì! Sì! Sì! Sì! Oddio! Dio, Sì!
MARITO: Sei una gran puttana!
CAMMI: Oooh! Oh, sì! Sì, mi hai scoperto! Sì! Sì!
MARITO: Puttana!
CAMMI: Sì!
MARITO: Ma che cazzo era?
CAMMI: Ah! Ha preso il portafogli di Derek!
RADIO: ... non fossero sorpresi dal livello della protesta all'interno della Compagnia. Forse il loro progetto è creare ingiustizia, hanno detto gli scioperanti, ma noi non possiamo
continuare...
MILES: Da... Il tuo portafogli!
JACK: Grande!
MARITO: Ti spacco il culo!
JACK: Ce l'hai fatta! Il mio portafogli!
MARITO: Io ti ritrovo, sai? Ti ammazzo, stronzo! Ti spacco il culo! Sei mio, stronzo! Sei mio!
JACK: Vuoi che guido io?
MILES: No, no, ce la faccio.
JACK: Ehi, senti, dovresti invitare Maya al matrimonio.
MILES: Beh, mi sa tanto che invitare Maya al matrimonio non sia la mossa giusta in questo momento. Non lo so. Anzi, credo che dopo i tuoi casini non mi sarà facile neanche tornare all'Hitching
Post.
JACK: Ah, grazie, proprio una risposta carina. Dai, fammi guidare.
MILES: No, ce la faccio. Tu riposa.
JACK: Guarda che mi va di guidare.
MILES: Okay.
JACK: Hai messo la cintura, va bene?
MILES: Sì, la metto sempre, perché?
JACK: Voglio ricordarti di essere prudente.
MILES: Sì, ma... Jack, hai passato l'ingresso.
JACK: Sì.
MILES: Ma che fai, Jack? Ehi, ehi! Ehi, ehi! Oh! Oh! Ma che diavolo fai?
JACK: Reggiti.
MILES: Jack! Che cazzo hai fatto?
JACK: Eh, hai detto che sembrava un incidente.
MILES: Che cazzo hai fatto?
JACK: E sta' buono, ti rimborso!
MILES: Ma che... Cazzo, Jack! Oh, per la... Guarda qua!
JACK: Ah...
MILES: Oh! Per la...
JACK: Non lo so. Non mi sembra un incidente tanto grave.
MILES: No, eh? No.
JACK: La testa.
MILES: Sì. Merda, ne hai rotte un paio, lo sai?
JACK: Capita. Scusa.
MILES: No, no, no, no. Non capita per caso. Stronzo derelitto.
JACK: Sei pronto?
MILES: Dai, facciamola finita. Okay. Ci siamo. Hai preso tutto, no?
JACK: Entri un attimo?
MILES: Ah... No. Ora vai da solo.
JACK: Ci vediamo alle prove del matrimonio.
MILES: Sì.
JACK: Vieni qui. Sei un amico.
MILES: Sì, lo so.
JACK: Miles, non andartene se non hanno visto la macchina.
MILES: Certo, certo, certo. Ah, no, aspetta un attimo. E perché io non sono ferito?
JACK: Perché avevi la cintura.
MILES: Ottimo piano.
JACK: Salve.
MRS ERGANIAN: Jack!
JACK: Sì.
MRS ERGANIAN: Ah... Christine, Mike! Ma che hai fatto?
JACK: Sto bene, solo un piccolo problema al...
CHRISTINE: Jack! Oh, piccolo, ti fa molto male?
JACK: Abbiamo avuto un incidente.
CHRISTINE: Fa' vedere.
MIKE: Che è successo?
MRS ERGANIAN: Quello è Miles? Ciao, Miles.
JACK: Niente, solo il naso.
MRS ERGANIAN: Miles si è fatto male?
JACK: No, non si è fatto un graffio. Lui è prudente, la cintura... Ho sbattuto il naso contro il volante, non ti dico che dolore. Adesso è tutto a posto. Dobbiamo pensare al matrimonio.
MRS ERGANIAN: Su, entriamo in casa.
VICTORIA: Ciao, Miles.
MILES: Ciao, Vicky. Cavolo, sei bellissima.
VICTORIA: Grazie. Ehm... Lui è Ken Cortland, mio marito.
KEN CORTLAND: Come va?
MILES: Come stai?
KEN: Bene, grazie.
MILES: Bene, bene. Molto piacere. Un uomo fortunato.
KEN: Eh, sì, lo so. Sì, grazie.
MILES: Sì.
KEN: Bene, io ti aspetto alla macchina. È stato un piacere, Miles.
MILES: Ken. È stato molto carino.
VICTORIA: Sì, è bravo in queste cose. È molto delicato.
MILES: Splendido.
VICTORIA: E tu come stai?
MILES: Dall'ultima volta che abbiamo parlato? Non lo so. Forse meglio, forse peggio.
VICTORIA: Allora, come va col libro?
MILES: Ah... è universalmente rifiutato. Senza speranza.
VICTORIA: Oh, Miles, è terribile.
MILES: Sì.
VICTORIA: E che cosa farai?
MILES: Ripartirò da capo, credo. O no. Non lo so. E così, dunque, ti sei sposata. Tanti auguri. Sembri felice.
VICTORIA: Sono felice.
MILES: Bene. A quanto pare si sposano tutti. L'anno scorso, solo divorzi. Quest'anno, solo matrimoni. Ciclico, credo.
VICTORIA: Credo anch'io.
MILES: Bene, eh... che ne dici di vederci al buffet? Beviamo champagne e brindiamo agli sposi.
VICTORIA: Ah... Io no. Io non bevo.
MILES: Non bevi più? Davvero? Eh, eh!
VICTORIA: Sono incinta.
MILES: Capisco. Sì, capisco. Grande. Beh, di nuovo tanti auguri, Vicky. Proprio una bella notizia.
VICTORIA: Ci vediamo lì, Miles?
MILES: Sì.
STUDENTE: "Il midollo osseo, ripetevo invano. E alla fine la mente si illuminò. Finny era morto perché il midollo osseo, sfruttando il sangue, era arrivato al cuore. Non piansi né allora né
mai per Finny. Non piansi neanche mentre lo guardavo discendere lentamente nell'angusta tomba di famiglia alla periferia di Boston. Non potevo evitare di pensare che fosse il mio funerale. E in quei
casi non si piange". Leggo un altro capitolo, signor Raymond?
MILES: Ah, no, no, riprendiamo lunedì.
SEGRETERIA: Un nuovo messaggio.
MAYA: Ciao, Miles. Sono Maya. Grazie per la tua lettera. Volevo... volevo chiamarti, ma avevo bisogno di tempo per ripensare a quello che è successo, a quello che mi hai scritto. Un altro motivo...
per cui non ti ho chiamato prima, è che volevo finire di leggere il tuo libro, e l'ho finito stanotte. Lo trovo molto bello, Miles. Ci sai fare con le parole. E chi se ne importa se non lo
pubblicheranno? Ci sono tante cose bellissime... e dolorose, in quelle pagine. Hai davvero vissuto tutto questo? Dev'essere stato terribile. E il personaggio della sorella. Cristo, che schizzata! Ma
devo dire che... Sì, il finale mi ha molto confusa. Cioè, il padre si suicida davvero o no? Mi sta facendo scervellare. Comunque, qui ormai è arrivato il freddo e piove spesso. Ma a me piace
l'inverno. Perciò senti, se dovessi decidere di tornare qui, fammelo sapere. Ti direi passa al ristorante, ma a dirti la verità non so quanto ancora lavorerò lì. Perché presto finirò il master, e
quindi... forse mi trasferirò. Ma insomma, vedremo. Comunque, come ho detto, il tuo romanzo mi è piaciuto molto. Non mollare, Miles. Continua a scrivere. Spero che tu stia bene. Ciao.